In questo periodo sto riempendo il blog di post pseudo-deprimenti. Li comparo ai miei primi post, quando ero solo una ragazzina, spumeggiante, allegra e piena di vita e non mi riconosco più, davvero.
Non so se voi riusciate a ricordare i tempi in cui su questo blog si trovavano post sul cibo, recensioni (ho letto un sacco di libri, ma non mi sono mai ricordata di recensirli. Cercherò di darmi da fare al più presto con tutti gli arretrati)... e sono davvero felice di poter comunicare con voi attraverso lo schermo, perché scrivere è effettivamente l'unico modo con cui riesco a comunicare.
Ma non credo che mi possiate reggere ancora per troppo, e quindi arrivo al dunque, riassumendo le puntate precedenti in poche parole:
-Cerco disperatamente di essere capita
-Sorrido ma sto gridando aiuto
-Sono più fragile e debole di quanto la gente creda
-Martedì 21 Gennaio compirò quattordici anni, ma soprattutto dovrò stare tutto il giorno a Milano a farmi fare degli esami per la schiena (ho la scoliosi, ma la mia postura è buona).
Festeggiare non mi interessa, non sono il tipo da feste e, giorno più giorno meno, mi considero già una quattordicenne. Tutto quello che avrei voluto sarebbe stato mettermi davanti al portatile e scrivere di Lindsay, Cooper e i Superiori tutto il santo giorno, immergermi in un altro universo in cui ho il controllo totale della situazione, l'unico posto in cui trovo conforto.
-Sto iniziando ad odiare le penne. Adoro scrivere con pennino e calamaio, la stilografica mi piace ma è già un'altra cosa. Mi piace l'aspetto che la mia calligrafia assume con il pennino e mi piace come la sua punta sottile e slanciata (non tozza come quella di una penna a sfera) corre sul foglio, amo immergere la punta nel calamaio e amo le macchie lasciate dall'inchiostro, gli donano quell'aria autentica e antica di cui non oso pensare di fare a meno.
-Sono diventata incredibilmente pessimista e (talvolta) anche un po' cinica. Non so più in cosa credere o in cosa sperare.
-Spesso e volentieri mi chiedo se la gente abbia un cuore.
-Sto iniziando a trovare alcuni ragazzi disgustosi: sono immaturi come pochi, valutano le ragazze come fossero dei cavalli da corsa da comprare (
bleah, è grassa!- lei è brutta- quella ha un bel vitino- non ha tette).
-Qualche giorno fa tutti parlavano delle "cottarelle" e delle storie della classe.
Io ad un mio compagno: Mi sa che sono l'unica a cui non piace nessuno, a cui non è mai piaciuto nessuno né è mai stata fidanzata.
Il cretino: Fatti una vita.
Grazie, se "farmi una vita" vuol dire infrangere definitivamente le mie ultime speranze, anche no.
Forse sembrerà infantile, ma mentre praticamente tutti hanno dato via il loro primo bacio ad "Obbligo o verità?", io continuo ad essere inguaribilmente romantica, a sognare un matrimonio d'altri tempi (ma con il dovuto rispetto da entrambe le parti) e non voglio mettermi con qualcuno perché va di moda, non l'ho mai voluto. Se mai mi metterò con qualcuno in futuro (al momento non ci penso proprio) sarà perché quell'uno riuscirà a capirmi e perché proverò dei sentimenti veri e sinceri, e non perché farà il fighetto e porterà il cavallo dei pantaloni alle ginocchia.
-E' un sacco che non aggiorno. Scusate :'(